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Le mura di Cesena furono edificate a partire dall'anno mille. Nel corso dei secoli subirono consolidamenti, trasformazioni e ampliamenti, fino ad assumere sotto il dominio di Malatesta Novello (XV sec.) l'andamento sinuoso e zoomorfo che si conserva tutt'oggi e che le avrebbe rese note come ''lo scorpione''. Nel 1502, Leonardo da Vinci portò a termine uno straordinario rilievo di questo sistema difensivo. Il probabile intento di questo studio, oggi conservato nel Codice L, era quello di studiare un possibile adeguamento alle nuove tecniche ossidionali dettate dall'avvento della polvere da sparo. Il maestro fiorentino era infatti ospite di Cesare Borgia, detto il Valentino, che di Cesena aveva fatto la capitale del suo Ducato di Romagna attribuendole uno straordinario ruolo strategico. Le porte di accesso alla cinta muraria erano cinque: Porta Fiume detta anche Porta del Ponte, Porta Trova o delle Trove, Porta Cervese o Porta del Sale, Porta Romana meglio nota come Porta Santi e Porta Figarola detta anche Porta di Santa Maria. Ad esse si aggiunsero le cosiddette ''Portacce'' erette nei punti dove il torrente Cesuola entrava ed usciva dalla città, la prima in corrispondenza dell'Osservanza, la seconda presso i Giardini Serravalle. Ai confini meridionali di questo perimetro si sviluppa però una seconda cerchia di mura, la più antica, detta la Murata, posta a protezione di quello che fu il cuore strategico della città per tutto il Medioevo, ovvero la cima del colle Garampo sulla quale sorgono la Rocca Malatestiana e i resti della Rocca Vecchia. La Murata aveva a sua volta tre porte: Porta del Leone che si apriva nel cuore nel città su quella che oggi è Piazza del Popolo, Porta del Soccorso il cui nome fa supporre che fosse stata designata come uscita di emergenza in caso di assedio alla Rocca e infine Porta Montanara, l'unica ancora superstite, la quale garantiva l'accesso a chi arrivava da monte. Un sistema difensivo complesso da scoprire grazie ad una passeggiata adatta a tutti, un percorso che regala scorci suggestivi in ogni stagione e permette di ripercorrere i confini della città antica, facendo un tuffo nel passato.